Mercoledì 15 maggio 2024

Abbiamo commissionato uno studio di caso sull'inclusione nel lavoro giovanile extrascolastico. Lo studio mira ad approfondire la comprensione dell'inclusione negli scambi giovanili internazionali in Svizzera.
 


Lo studio mira a far luce sulle sfide dei progetti giovanili inclusivi e a identificare le esigenze per il futuro. A tal fine, nella primavera del 2023 sono state condotte interviste qualitative con i/le responsabili di progetto di diverse organizzazioni giovanili svizzere.

Ampie conoscenze tra gli attori e le attrici e ostacoli nell'attuazione transfrontaliera
Lo studio dimostra l'eccellente qualità del lavoro con i/le giovani in Svizzera e conferma che gli attori e le attrici hanno conoscenze teoriche e competenze sul tema dell'inclusione. Tuttavia, esistono anche ostacoli nell'attuazione pratica, soprattutto nei progetti transfrontalieri. Questi vanno dal raggiungimento dei gruppi target inclusivi alle differenze culturali e alla mancanza di risorse. 

I risultati dello studio possono essere riassunti in cinque punti principali:

1. Alto valore attribuito all'inclusione
Le organizzazioni giovanili considerano l'inclusione come una questione socio-politica e si sforzano a lavorare nel modo più inclusivo possibile. Vogliono che Movetia e altre organizzazioni forniscano un sostegno completo che vada oltre le risorse finanziarie: “Da un lato, l'inclusione è ovviamente un concetto politico che sosteniamo anche a livello politico, perché crediamo che la partecipazione sia importante per tutti. (...) Ma sulla base di questo principio, si tratta di un compito trasversale, quindi non è politico ma piuttosto sociale”.
- Studio di inclusione Movetia (2024), pag. 6.

2. Sfide complesse
L'inclusione è considerata complessa, a seconda del gruppo target. Sono disponibili una comprensione globale e approcci metodologici-didattici, ma richiedono uno scambio regolare di competenze e pratiche, nonché una consulenza individuale. 

3. Partecipazione più ampia e diversità
I/Le responsabili di progetto si impegnano ad aprirsi a partecipanti solitamente esclusi. Contattando direttamente organizzazioni e giovani di diversi gruppi, cercano di rendere il loro lavoro più diversificato. In questi casi, i programmi che aiutano nel gemellaggio e il sostegno di Movetia sono fondamentali.

4. Sviluppo organizzativo per l'inclusione
Le organizzazioni vedono l'inclusione come sviluppo organizzativo. Chiedono l'apertura delle strutture e dei livelli di gestione e la creazione di modelli di ruolo. Il coinvolgimento di professionisti/e specializzati/e e processi di apertura inclusivi visibili sono di grande importanza.

5. Superare gli ostacoli
La realizzazione dell'inclusione richiede il superamento degli ostacoli esistenti, tra cui la mancanza di risorse e il deficit di conoscenze. I/Le responsabili di progetto auspicano un sostegno proattivo da parte di Movetia e di altre strutture, nonché una sensibilizzazione mirata nell'ambito del lavoro giovanile svizzero.

Conclusione: lo studio mostra che la realizzazione dell'inclusione nei progetti giovanili transfrontalieri affronta una doppia sfida: da un lato, per quanto riguarda il proprio lavoro giovanile a livello locale e in Svizzera, e dall'altro, per quanto riguarda la cooperazione con partner internazionali e il loro gruppo target. 
Le persone intervistate hanno sottolineato la necessità di un sostegno mirato, di informazioni e di processi di riflessione. Uno scambio regolare di competenze e incontri di rete nazionali e internazionali sono considerati utili. 

Siamo lieti che gran parte dei bisogni, dei desideri e delle idee siano già coperti dalle misure previste dalla strategia di inclusione di Movetia. Tuttavia, è anche chiaro che sono necessari ulteriori sforzi e passi per sostenere i/le responsabili di progetto per quanto riguarda i progetti giovanili inclusivi. Lo studio sull'inclusione mostra possibili punti di partenza per il futuro. 

Ulteriori informazioni sulla strategia di inclusione di Movetia sono disponibili alla voce Pari opportunità e inclusione.