Qualcosa si muove sul fronte della mobilità verde
Le iniziative per una mobilità più ecologica continuano a guadagnare slancio. Le università stanno cercando di ridurre le loro emissioni, mentre le compagnie ferroviarie europee stanno ampliando i loro servizi ecologici. Eccone una panoramica.
La pandemia di Covid-19 ha sicuramente rallentato la mobilità tra la Svizzera e l’estero, ma al contempo ha consentito di compiere progressi nei progetti di sviluppo per viaggi più ecologici e sostenibili. Attualmente la questione del riscaldamento globale è in primo piano e in tutti i settori si stanno adottando dei provvedimenti per ridurne l’impatto negativo sull’ambiente. Tutto questo si ripercuote anche sulla mobilità internazionale.
Scuole universitarie svizzere in azione
Nel giro di pochi anni, nelle scuole universitarie svizzere si sono moltiplicate le cosiddette «iniziative verdi» a favore di una mobilità più responsabile, promosse dal corpo studentesco o dai rettorati. Tra le buone pratiche si annoverano ora delle nuove strategie.
Nuovi esempi
- Universität Bern: sistema a semaforo applicabile per i viaggi di servizio.
- Universität Zürich: politica in materia di viaggi di lavoro «Make Science, Not Miles».
- Berner Fachhochschule: piano d’azione per lo sviluppo sostenibile, comprendente anche la mobilità.
- Universität St.Gallen: politica di viaggi a basse emissioni di anidride carbonica negli istituti + Green Bag Webinar Series.
- Eidgenössische Hochschule für Berufsbildung: riduzione dei consumi e delle emissioni.
- Université de Fribourg: incentivo alla riduzione delle emissioni di CO2 nella mobilità.
- Université de Lausanne: politica in materia di viaggi di lavoro «Voyager moins, échanger mieux» («Meno viaggi, scambi migliori»).
- Université de Neuchâtel: video del rettorato sui viaggi.
- Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI): #iorestoaterra, progetto pilota per la riduzione dei voli di lavoro.
Espansione dell’offerta di viaggi in treno notturno
Le FFS ampliano la propria offerta di treni tra la Svizzera e gli altri paesi europei perseguendo un obiettivo chiaro: disporre di 25 destinazioni raggiungibili con treno notturno entro il 2025. «Stiamo sviluppando un’offerta insieme ai nostri partner – SNCF, Deutsche Bahn, ÖBB e Trenitalia», spiega il direttore delle FFS Vincent Ducrot in un’intervista pubblicata su Le Matin Dimanche e SonntagsZeitung nel giugno 2021.
Al momento, partendo dalla Svizzera è già possibile raggiungere con un treno notturno 10 città europee (Berlino, Vienna, Amburgo, Hannover, Graz, Potsdam, Zagabria, Budapest, Praga e Lubiana). Amsterdam si aggiungerà alle destinazioni entro la fine del 2021, Roma nel 2022 e Barcellona entro la fine del 2024.
Anche negli altri paesi europei si osserva lo stesso trend, con nuove tratte coperte da treni notturni e nuovi vagoni più confortevoli. Il modo di viaggiare sta cambiando e gli operatori della mobilità stanno adeguando di conseguenza le loro offerte – a tutto vantaggio dell’ambiente.
PF di Zurigo – Intervista alla responsabile del progetto «Stay grounded, keep connected»
Dal 2017, il PF di Zurigo sta portando avanti un progetto innovativo e ambizioso che si prefigge di ridurre del 15% le emissioni pro capite di gas serra dell’ateneo entro il 2025 (rispetto alla media del periodo 2016–2018). Susann Görlinger, responsabile del progetto, risponde ad alcune domande nell’edizione dell’estate 2021 di «Via», la rivista delle FFS. È inoltre disponibile una mappa con le rotte aeree e ferroviarie e la relativa produzione di CO2, che consente di confrontare non soltanto i tempi di viaggio, ma anche le emissioni generate a seconda del mezzo di trasporto scelto.