Movetia diventerà un'istituzione federale di diritto pubblico

La procedura di consultazione è stata avviata venerdì 16 dicembre 2022: l'Agenzia nazionale per la promozione degli scambi e della mobilità sarà trasformata in un'istituzione autonoma di diritto pubblico. Movetia è stata organizzata in base al diritto privato sin dalla sua fondazione nel 2017 e ora deve adeguarsi ai principi della corporate governance. La direzione accoglie positivamente questa evoluzione che rafforza la legittimità e l'autonomia dell'agenzia.

Sin dalla sua creazione nel 2017, Movetia è organizzata in base al diritto privato. L'Agenzia nazionale per la promozione degli scambi e della mobilità sarà trasformata in un'istituzione federale di diritto pubblico. La forma e la struttura gestionale dell'agenzia devono essere adattate per soddisfare al meglio i principi della corporate governance federale. In futuro Movetia sarà soggetta alla supervisione diretta del Consiglio federale e alla supervisione suprema del Parlamento, in quanto unità decentralizzata.

I Cantoni continueranno a essere coinvolti nella gestione strategica di Movetia attraverso la CDPE, la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione.

La trasformazione in istituzione di diritto pubblico richiede l'emanazione di una legge federale.

Una prima bozza della legge Movetia è stata preparata dalla Confederazione con il supporto della CDPE. La procedura di consultazione è stata avviata il 16 dicembre 2022 e durerà fino al 16 aprile 2023. L'entrata in vigore è prevista per il 2025.

Un attore riconosciuto che ci guadagna in indipendenza

"Una legge che porta il proprio nome non è così comune", esclama Olivier Tschopp, direttore di Movetia.  Movetia sarà quindi direttamente coinvolta in attività di scambio e mobilità nel settore dell'istruzione. In questo modo, la Confederazione e i Cantoni inviano un segnale positivo. In altre parole, l'agenzia ha dato prova di sé dopo oltre 5 anni di attività. "L'agenzia si è affermata come attore riconosciuto, efficiente e orientato all'utente nel campo dell'istruzione nel senso più ampio del termine. Questo è un modo per rafforzare la legittimità dell'agenzia e il suo posto nel panorama educativo, sia a livello nazionale che internazionale", afferma Olivier Tschopp.

In concreto, in quanto istituzione federale di diritto pubblico, Movetia sarà in grado di regolare la propria organizzazione e di decidere in merito alla concessione di sovvenzioni. Questo guadagno di autonomia darà anche maggiore coerenza ed efficienza ai numerosi programmi di scambio e mobilità offerti dall'agenzia.

In linea col tema

  • La legge Movetia approvata dal Consiglio nazionale

    La legge Movetia approvata dal Consiglio nazionale

    La legge Movetia continua il suo iter parlamentare. Giovedì 26 settembre, il Consiglio nazionale ha accolto in linea di massima il progetto di legge del Consiglio federale, seguendo il parere della Commissione per la scienza, l'educazione e la cultura. Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati, che lo scorso marzo lo aveva respinto ritenendo che non fosse necessaria una modifica degli statuti.

  • La commissione del Consiglio nazionale esprime parere favorevole alla legge Movetia

    La commissione del Consiglio nazionale esprime parere favorevole alla legge Movetia

    A differenza del Consiglio degli Stati, la Commissione per la scienza, l'educazione e la cultura del Consiglio nazionale vuole procedere con la legge Movetia. Venerdì scorso, con 16 voti contro 8, ha votato per procedere con la proposta del Consiglio federale di trasformare l'Agenzia nazionale per la promozione degli scambi e della mobilità in un istituto autonomo di diritto pubblico. La discussione articolo per articolo avrà luogo a breve.

  • Legge Movetia: il Consiglio degli Stati preferisce lo status quo

    Legge Movetia: il Consiglio degli Stati preferisce lo status quo

    Lunedì il Consiglio degli Stati ha seguito il parere della Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura sulla legge Movetia. La maggioranza dei suoi membri ha deciso di non procedere con il progetto del Consiglio federale. A loro avviso, lo status quo è preferibile a un cambiamento di statuto. Il processo continuerà al Consiglio nazionale.