Legge Movetia: il Consiglio degli Stati preferisce lo status quo

Lunedì il Consiglio degli Stati ha seguito il parere della Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura sulla legge Movetia. La maggioranza dei suoi membri ha deciso di non procedere con il progetto del Consiglio federale. A loro avviso, lo status quo è preferibile a un cambiamento di statuto. Il processo continuerà al Consiglio nazionale.

immagine a colori del Palazzo federale di Berna

La legge Movetia non è stata approvata dal Comitato per la scienza, l'educazione e la cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-E). Nella riunione del 23 gennaio scorso, i/le rappresentanti eletti/e hanno votato 9 contrari a 4 a favore della trasformazione dell'agenzia nazionale per la promozione degli scambi e della mobilità in una fondazione di diritto pubblico.

Nel suo comunicato stampa, la Commissione ritiene che l'agenzia abbia dimostrato il suo valore dalla sua creazione nel 2017 e che la sua attuale forma giuridica, di diritto privato, sia compatibile con i principi di governance della Confederazione. Questa opinione è stata contestata nel 2019 dal Controllo federale delle finanze, che ha indotto il Consiglio federale a rivedere la forma giuridica della fondazione e ad avviare il processo di modifica dei suoi statuti.

La Commissione per la scienza, l'educazione e la cultura ha inoltre sottolineato che l'organizzazione di Movetia in base al diritto pubblico non garantirebbe una maggiore compatibilità con le direttive applicabili alle agenzie nazionali nel quadro dei programmi di formazione dell'UE (Erasmus+).

Per il direttore di Movetia, Olivier Tschopp, questa decisione è una sorpresa in questa fase del processo, soprattutto se si considera il feedback positivo della consultazione. Tuttavia, è lieto di notare che la qualità del lavoro dell'agenzia non è stata messa in discussione, ma piuttosto apprezzata, come chiarisce fin dall'inizio il comunicato stampa del CSEC-E.

Il rifiuto della Commissione di discutere la questione non segna la fine del processo. Il Consiglio degli Stati nel suo complesso e il Consiglio nazionale devono ancora prendere una decisione. La Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione (SEFRI) ribadisce il sostegno del Consiglio federale al progetto di legge e sottolinea che i miglioramenti della governance sono necessari, in un modo o nell'altro. Sottolinea inoltre che i Cantoni sono i partner importanti e che il mantenimento di un rapporto di fiducia è di estremo interesse per Movetia nel suo lavoro di attuazione della Strategia nazionale per gli scambi e la mobilità.

In linea col tema

  • La legge Movetia approvata dal Consiglio nazionale

    La legge Movetia approvata dal Consiglio nazionale

    La legge Movetia continua il suo iter parlamentare. Giovedì 26 settembre, il Consiglio nazionale ha accolto in linea di massima il progetto di legge del Consiglio federale, seguendo il parere della Commissione per la scienza, l'educazione e la cultura. Il dossier torna ora al Consiglio degli Stati, che lo scorso marzo lo aveva respinto ritenendo che non fosse necessaria una modifica degli statuti.

  • La commissione del Consiglio nazionale esprime parere favorevole alla legge Movetia

    La commissione del Consiglio nazionale esprime parere favorevole alla legge Movetia

    A differenza del Consiglio degli Stati, la Commissione per la scienza, l'educazione e la cultura del Consiglio nazionale vuole procedere con la legge Movetia. Venerdì scorso, con 16 voti contro 8, ha votato per procedere con la proposta del Consiglio federale di trasformare l'Agenzia nazionale per la promozione degli scambi e della mobilità in un istituto autonomo di diritto pubblico. La discussione articolo per articolo avrà luogo a breve.

  • Legge Movetia: il Consiglio degli Stati preferisce lo status quo

    Legge Movetia: il Consiglio degli Stati preferisce lo status quo

    Lunedì il Consiglio degli Stati ha seguito il parere della Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura sulla legge Movetia. La maggioranza dei suoi membri ha deciso di non procedere con il progetto del Consiglio federale. A loro avviso, lo status quo è preferibile a un cambiamento di statuto. Il processo continuerà al Consiglio nazionale.